Lettera per il 40° Anniversario da parte di Roberto Cincotta

Scritto da Roberto Cincotta

1981 – 2021: 40 anni di cultura

Nel 1985 chiesi la tesi di laurea al mio maestro Massimo Colesanti, ordinario di lingua e letteratura francese alla Sapienza di Roma, facendogli presente che avrei voluto effettuare una ricerca sulle testimonianze di viaggio nelle Isole Eolie in lingua francese: “Mio padre è di Lipari, gli dissi, e mi piacerebbe unire gli affetti personali alla passione per la letteratura francese”. Il professore accettò e mi consigliò di studiare alcuni saggi dedicati ai viaggiatori francesi in Sicilia che potevano costituire un punto di partenza grazie alle rispettive bibliografie, suggerendomi inoltre in quali biblioteche avrei potuto più facilmente trovare il materiale a me necessario.
Cominciai a lavorare nelle biblioteche di Roma che possiedono importanti collezioni di mémoires de voyage, l’Hertziana, la Biblioteca di Archeologia e di Storia dell’Arte, l’École Française a Palazzo Farnese, la Vallicelliana e quella di Storia Moderna e Contemporanea. Proseguii il lavoro alla Bibliothèque Nationale di Parigi, alla Biblioteca Universitaria di Messina, alla Biblioteca del Museo Archeologico Eoliano e a quella comunale di Lipari.
A poco a poco cominciai a trovare cenni, frasi, pagine, capitoli, libri interi, manoscritti che descrivevano le nostre isole, dal XIV al XX secolo: si può facilmente intuire quale effetto fecero queste testimonianze su uno studente poco più che ventenne innamorato delle Eolie, che sin da bambino ogni estate ascoltava i discorsi di parenti che rievocavano episodi, tradizioni, tecniche di lavoro, aneddoti, proverbi e modi di dire eoliani.
Una delle testimonianze francesi più corpose e interessanti era quella del viaggio di Alexandre Dumas padre, che costituiva da sola un capitolo della tesi completata nel corso dell’anno successivo.
Fu proprio nell’estate del 1986 che passeggiando per via Maurolico m’imbattei in una vetrina nella quale spiccava un volumetto intitolato Dove il vento suona: viaggio nelle Eolie, edito da Pungitopo. Fu grande la mia sorpresa nel vedere che qualcuno aveva appena pubblicato uno dei testi che più mi avevano affascinato. La vetrina era quella del Centro Studi. Mi decisi a entrare nella sede e mi presentai a dei ragazzi un po’ più grandi di me, dissi chi ero e a cosa stavo lavorando. Fu così che venni “arruolato” nell’equipaggio del Centro Studi, varato appena cinque anni prima nel 1981.
Sono passati quarant’anni da quando il Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani ha visto la luce.
Quarant’anni di molteplici attività culturali: editoria, rassegne cinematografiche, convegni, conferenze, presentazioni di libri, concerti, commemorazioni, spettacoli teatrali, incontri letterari, interviste, mostre fotografiche e documentarie. Centinaia e centinaia di eventi che hanno animato quaranta estati, e non solo, alle Eolie e in giro per l’Italia e all’estero. Quei giovani eoliani che decisero di dedicarsi alla storia dell’arcipelago, che proposero momenti di riflessione, che stimolarono dibattiti e diedero il loro sostegno a laureandi, dottorandi, scienziati, ricercatori, studiosi, professionisti decisi a studiare e scrivere delle nostre isole, oggi possono a ragione festeggiare e commemorare questo anniversario.
Non è facile elencare tutte le attività, ricordare tutte le occasioni di conoscenza, approfondimento, svago e divertimento all’insegna della cultura. A me piace rievocare “Un mare di cinema”, l’attività editoriale con le collane dedicate ai viaggiatori e ai film girati nelle Eolie, con i libri di cucina e di storia eoliana, i convegni sul confino politico, gli incontri con scrittori famosi, primo fra tutti Leonardo Sciascia. Per non parlare delle “trasferte”: a Roma per presentare libri e promuovere conferenze, a Palermo, ad Alleghe per un gemellaggio nel nome di Dolomieu, e soprattutto della serata eoliana all’Auditorium del Louvre a Parigi dedicata a Stromboli terra di Dio di Roberto Rossellini proiettato nell’ambito di una retrospettiva integrale.
Sono stati per me momenti importanti e indimenticabili perché hanno rappresentato il riconoscimento del lavoro di ricerca, una ricerca scientifica in ambito storico e letterario ispirata a luoghi tanto amati e densi di storia generale e particolare, di ricordi e di scoperte, accompagnati dai consigli e dall’incoraggiamento di studiosi come Luigi Bernabò Brea, Madeleine Cavalier, Giuseppe Iacolino. Per molti anni ho dato una mano ai ragazzi del Centro Studi, con l’approccio distaccato di chi non è nato a Lipari, ma a Lipari sempre ritorna con la gioia e la serenità che prova chi torna alle sue origini, all’essenza della vita.

Naturalmente il tempo passa e il mondo va avanti. Nuove tecnologie hanno rivoluzionato le modalità comunicative, di studio e ricerca. Nuove sfide e nuove conoscenze si sono imposte sempre più prepotentemente modificando gusti, abitudini, stili di vita e di lavoro. Eppure, se pensiamo alla storia plurimillenaria delle Isole Eolie, al ruolo che l’arcipelago ha svolto attraverso la storia, non si deve pensare che il lavoro si sia esaurito, tutt’altro. Nuove scoperte in ambito storico, filologico, artistico, letterario e scientifico continuano a stimolare la voglia di conoscenza e di promozione dell’arcipelago eoliano.
Fortunatamente nuovi giovani hanno intrapreso lo studio delle nostre isole, raccogliendo il testimone di chi è venuto prima e proseguendo il cammino di conoscenza. In un mondo globalizzato, innervato dalla rete immateriale di internet, i discendenti di coloro che partirono nei secoli scorsi in cerca di fortuna e affermazione avvertono la necessità di conoscere qualcosa di più delle loro origini. È un fenomeno comune a tutti i popoli e a tutte le epoche, e in fin dei conti le isole Eolie hanno da sempre affascinato chi le ha visitate o ne ha solo sentito parlare. Dopo quarant’anni alcuni testimoni sono scomparsi, ma in molti casi hanno lasciato una traccia del loro passaggio, anche solo con un video, un’intervista, un libro, un diario, con fotografie, oggetti, attrezzi di lavoro. Sono tantissime tessere che insieme disegnano un imponente mosaico composto da donne e uomini, da mestieri e tradizioni, da testimonianze, saggi scientifici, antropologici, storici, opere di narrativa, di cinema, fotografia e arti visive: un mosaico sempre incompiuto, sempre in fieri com’è naturale e giusto che sia.
Il Centro Studi, confrontandosi con il mondo oltre il mare eoliano, ha esaltato nel corso delle quattro decadi della sua esistenza, con le sue attività e i suoi appuntamenti, il ruolo della memoria, collettiva e personale. Memoria intesa come valorizzazione e salvaguardia del passato che per molti versi è ancora attuale e che ci aiuta a vivere il presente, approfondendo la conoscenza del nostro arcipelago con curiosità e stupore, contagiando i giovani di oggi, e speriamo di domani, perché diventino consci dell’importanza del lascito culturale dei nostri avi, perché acquisiscano via via una sempre maggiore consapevolezza del proprio ruolo di custodi e al tempo stesso di protagonisti di una bellissima storia che unisce i classici ai moderni, gli antichi ai contemporanei.
Ecco il perché di questo traguardo, di questo bilancio quarantennale. È quindi quanto mai importante che nuovi studiosi, studenti, semplici appassionati continuino il lavoro di chi li ha preceduti. Grazie ai nuovi strumenti tecnologici che abbattano le distanze tra i continenti, sarebbe bello immaginare una comunità di cultori delle Eolie che approfondiscano lo studio, che rievochino fatti e personaggi, che mettano in rete un archivio di dati e materiali, proponendo incontri, anche virtuali, in cui non si smetta mai di parlare del vasto patrimonio artistico, storico e naturalistico delle Isole Eolie.
Tanti auguri al Centro Studi di Lipari, per il lavoro intrapreso quarant’anni fa, con entusiasmo e semplicità, con l’auspicio che nei decenni a venire continui a seguire la rotta che prima o poi ci riporta sempre, felici, ai mitici approdi eoliani.

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